20 Ottobre 2024
Anche le buone idee hanno una data di scadenza
di Emanuele Verde
Da qualche tempo, a Ischia, si è tornati a discutere di due temi importanti: il Parco dell’Epomeo e il Comune Unico. Non si tratta di argomenti nuovi, tutt’altro. Ciò che è cambiato sono le motivazioni che li hanno riportati in auge, anche se non ancora al centro del dibattito pubblico.
Il primo spunto è la tragica frana del 26 novembre 2022, che ha devastato Casamicciola. A quasi due anni dall’evento, si impone una riflessione urgente alle classi dirigenti su come garantire la sicurezza del monte Epomeo. Il tema del Comune Unico, invece, riemerge con forza a causa della cronica difficoltà dell’isola nel reperire fondi essenziali per il suo sviluppo, aggravata dall’attuale frammentazione amministrativa. Dalla gestione dei fondi europei di sviluppo e coesione fino ai milioni del PNRR, Ischia sconta un’incapacità strutturale di coordinarsi efficacemente.
Entrambi i temi si riaffacciano anche perché una parte della cittadinanza, quella più attenta e critica, comincia a chiedersi quale sarà il futuro dell’isola una volta terminato il mandato di Legnini. Non nascondiamoci: negli ultimi anni, il commissariato di governo ha quasi “commissariato” i sei comuni dell’isola (perdonate la ridondanza) talvolta andando oltre i confini della sua missione istituzionale. Questo ha generato il timore che, con la fine di questa gestione straordinaria, torni a prevalere quell’inerzia politica che ha condizionato il passato dell’isola.
Qui, però, vedo il limite dell’attuale dibattito su Parco e Comune Unico. In filigrana, si percepisce quasi una voglia di commissariamento permanente, come se la sola riforma istituzionale potesse risolvere i problemi legati all’inadeguatezza della classe politica locale. Ma personalmente credo che la contrarietà degli isolani al Comune Unico non possa essere ignorata. Il referendum del 2011 ha chiaramente mostrato che questa proposta non è condivisa dalla maggioranza degli ischitani. Tuttavia, quell’esito non significa che gli isolani siano contrari a sperimentare forme consortili di gestione pubblica. Anzi, questo avrebbe dovuto essere una priorità per la politica locale, anche -soprattuto- per chi si opponeva al Comune Unico.
Penso, per esempio, a un unico comando di Polizia Municipale, a una società unica per la gestione dei rifiuti, o a un super assessorato al Turismo e alla Cultura, capace di creare un calendario di eventi con una visione coerente e condivisa. Queste proposte sono state avanzate durante l’ultima campagna elettorale a Forio con la lista “Forio è tua”, guidata da Vito Iacono. Nonostante siamo stati battuti dalla solita “triade” di potere basata su “festa, farina e forca”, continuo a credere che queste idee siano le uniche realisticamente attuabili.
Sul fronte del Parco dell’Epomeo, sono favorevole, ma con riserva. L’abusivismo edilizio ha aggredito la montagna, soprattutto sul versante foriano che conosco meglio, e ha subito un’accelerazione nel nuovo millennio. Ho il timore che l’istituzione di un ente parco, con i lunghi tempi richiesti per l’attuazione di una simile politica pubblica, possa arrivare troppo tardi.
Dopotutto, anche le buone idee hanno una data di scadenza.